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Come usare "tu" e "Lei": formale e informale



Una delle prime difficoltà quando si inizia a imparare italiano, (almeno se abiti in Brasile), è capire la differenza tra registro informale (“dare del tu”) e registro formale (“dare del Lei”) e perché questo pronome “Lei” è sempre usato in maiuscola. Mi dispiace dirlo, ma questa difficoltà è a causa di un vizio di linguaggio brasiliano.


Come funziona: a dire la verità la differenza è molto semplice. Tutto si basa sulla coniugazione dei verbi. Il pronome “tu” appartiene alla seconda persona del singolare, mentre il pronome “Lei” appartiene, come i pronomi “lui” e “lei” (questo in elle minuscola) alla terza persona.


Quindi, siccome entrambe sono lingue romaniche, sia il pronome tu che il pronome Lei presentano equivalenti in portoghese. La seconda persona era quella destinata a trattamento intimo e confidenziale, la terza persona, che esprime distanza e formalità, era quella destinata al trattamento di cortesia. Infatti Você deriva da Vosmecê, che a sua volta derivava da Vossa mercê, cioè Vossa Senhoria. Infatti, anche se raro, oggi in alcune occasioni, invece di Lei, gli italiani impiegano l’espressione La Signoria Vostra.

Tuttavia, nel parlato brasiliano attuale, tranne che in alcune regioni come il Brasile meridionale, si passò a usare indistintamente Você sia per il registro formale che per quello informale, rubando il posto al pronome tu. In alcuni posti si fa peggio: si usa il pronome tu, ma coniugato in terza persona (“tu pensa”… come infatti “nóis pensa, vocês pensa, eles pensa…). Invece per dimostrare cortesia il brasiliano impiega le forme di trattamento Senhor(es) / Senhora(s), senza cambiare però la flessione verbale.


Troppo complicato? Non infatti, quasi tutte le lingue occidentali presentano una maniera di trattamento informale e altra formale.


Come il portoghese brasiliano, anche l’inglese ha sostituito il pronome di prima persona per quello del plurale, facendo aggiunte per il adattare il trattamento formale e il plurale.

Il tedesco curiosamente, distingue proprio come l'italiano il suo pronome di cortesia Sie, con "esse" maiuscola, dal pronome femminile di terza persona sie. Esattamente come Lei e lei.

Il pronome Loro veramente è poco usato nell’italiano odierno. Per il plurale, come nell’inglese e nel francese, si usa soltanto voi.


Voi formale: come in altre lingue latine, anche l’italiano impiegava il pronome voi, destinato alla seconda persona plurale, come pronome di cortesia, anche in maiuscola (Voi). Come quando Dante trova il suo professore, Brunetto Latini nell’Inferno (Siete Voi qui, Ser Brunetto?).

Dante incontra Brunetto Latini (Inferno, XV)


I due pronomi, Lei e Voi, continuarono a lungo a convivere ed entrambe erano considerate corrette. Tuttavia, tra il 1938 e il 1945, la politica linguistica del regime fascista cercò di sopprimere il pronome Lei a favore dell’uso esclusivo di Voi. La caduta del regime dopo la sconfitta nella Seconda Guerra Mondiale, determinò l’effetto opposto: il “Voi fascista” fu praticamente eliminato come forma di cortesia adottandosi quasi esclusivamente il pronome Lei.

Appello giornalistico per l'abolizione del Lei (sin.),

Cartello anti-Lei (centro)

Mostra anti-Lei a Venezia (des.)


L’uso come forma di cortesia di Voi resiste solo in alcune aree del suditalia, e nella corrispondenza commerciale, quando è impiegato per rivolgersi a un’azienda.

Così, speriamo che Lei (o tu, se mi permetti) possa aver capito la distinzione tra il registro formale e quello informale. In caso di dubbio, siamo a Sua (o tua) disposizione.


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